3 motivi per cui l’Europa non dovrebbe preoccuparsi di Evergrande, e uno per cui dovrebbe
I mercati finanziari di tutto il mondo sono in ansia per l’incombente tracollo di Evergrande, il colosso immobiliare cinese travolto dai debiti. Gli asset di Evergrande ammontano a più del 2% del PIL cinese, ed è il più grande emittente di titoli corporate ad alto rendimento di tutta l’Asia. Molti temono conseguenze in stile crack Lehman, con onde d’urto destinate a propagarsi attraverso il sistema finanziario globale tali da compromettere la ripresa europea. Riteniamo che queste paure siano per lo più esagerate. Per prima cosa, il sistema finanziario globale è diventato molto più solido e meglio regolato nell’ultimo decennio. In secondo luogo, come sottolineato da Christine Lagarde, l’esposizione delle banche europee su Evergrande è limitata. Le banche europee erano invece molto attive nei mercati dei derivati finanziari di cui Lehman era un attore chiave. Infine, è ragionevole attendersi un intervento attivo da parte del governo cinese affinché l’esito di Evergrande sia un “atterraggio morbido” piuttosto che un drammatico collasso. Il vero rischio è che Evergrande sia il sintomo di criticità diffuse nel settore immobiliare cinese, cosa che potrebbe determinare una crescita cinese strutturalmente più bassa nei prossimi anni.
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