UN ALTRO ANNO DI SPESA RECORD CONDURRA’ L’AREA EURO ALL’USCITA DEL TUNNEL

Il 2020 doveva essere l’anno dei deficit di bilancio per porre fine a tutti i deficit. Ma non sembra che la spesa rallenterà tanto presto. In effetti, il piano di Draghi per ristrutturare l’economia italiana è fondato su un aumento del deficit pubblico, dal 9,5% del PIL lo scorso anno al 12% previsto nel 2021. Abbiamo assistito a un maggior coordinamento e armonizzazione della politica fiscale dell’Area Euro durante la pandemia; non dovremo stupirci se in Italia si seguirà l’esempio. Per le imprese che contribuiscono alle infrastrutture fisiche e digitali dell’Europa, ciò significherà una valanga di appalti pubblici. Per i travagliati settori del turismo e del tempo libero, continueranno a fluire interventi di salvataggio. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha recentemente prospettato l’idea che una parte dei prestiti garantiti dallo Stato dovrà essere ristrutturata, e alcuni di essi potrebbero addirittura essere cancellati. Se questa prassi verrà attuata in tutta l’Eurozona, anche quest’anno le insolvenze potrebbero restare contenute.

LA BANCA CENTRALE TURCA RIVEDE AL RIALZO LE PREVISIONI DI INFLAZIONE A FINE ANNO

La Banca centrale turca ha rivisto al rialzo la sua previsione di inflazione a fine anno al 12,2% dal precedente 9,4% per il 2021, soprattutto per via delle pressioni inflazionistiche derivanti dal deprezzamento della lira. Il tasso di riferimento della Banca centrale è al 19%, mentre l’inflazione annuale ha raggiunto il 16,2% a marzo. La banca ha sottolineato inoltre che manterrà una politica monetaria restrittiva fino a quando non diminuiranno le pressioni sui prezzi. La Banca ha anche aumentato la sua previsione di inflazione per il 2022 al 7,5%.